giovedì 22 settembre 2011

Il futuro è arrivato a San Cesareo

Grazie agli introiti dell'innovativa costruzione StarTrekkiana visibile in piazzale Dell'Autonomia, ecco possibile "....avvio alla realizzazione di impianti nel territorio comunale per la produzione di energia da fonti rinnovabili (solare fotovoltaica e cogenerazione), con i quali oltre che eliminare i costi dell'energia per la pubblica illuminazione, il Comune potrebbe avere vantaggi economici vendendo all'ENEL parte dell'energia prodotta.
Creazione di piste ciclabili e di percorsi ginnici, resta uno dei punti prioritari unitamente alla bonifica di tutte le discariche abusive. Intendiamo salvaguardare l'ambiente....."
alla prossima puntata.

* Perchè non BOICOTTIAMO il gestore telefonico che ha messo l'antenna??????? ** il testo è tratto dal programma elettorale UNITI PER S. CESAREO ELEZIONI AMMINISTRATIVE DEL 2008

domenica 29 novembre 2009

Urbanistica a San Cesareo!!!!!!


In data 28/11/2009, nella sala del teatro di San Cesareo, si è tenuto un incontro di notevole interesse per la cittadinanza “SITUAZIONE URBANISTICA DI SAN CESAREO”, relatori Sergio De Grandis e Marina Grossi, sono stati invitati a partecipare insieme alle forze politiche, le associazioni e l’amministrazione comunale.
Con grande rammarico dei partecipanti proprio quest’ultima si è guardata bene dal partecipare, mentre dalle associazioni è stata presente soltanto la Proloco.
Oggetto della questione è stato il PRG ormai datato 1982 è in dirittura d’arrivo nei i prossimi mesi!!!!!!!!!
Il dibattito si è svolto in un clima tranquillo (molto), per i partecipanti e le domande che ne sono scaturite hanno trovato parziali risposte, mancando gli interlocutori principali responsabili della realizzazione del P.R.G..............
La domanda che ci siamo posti alla fine è stata la seguente: il Piano Regolatore Generale sarà attivato????????

lunedì 9 marzo 2009

Truffa dei rifiuti a Colleferro 13 arresti e sequestro dell'impianto

smantellata la dirigenza del termovalizzatore
Falsificati i certificati di analisi: nel sistema di riciclo finivano anche materiali tossici
Carabinieri all'ingresso del termovalizzatore di Colleferro (Auci/Gmt)
Carabinieri all'ingresso del termovalizzatore di Colleferro (Auci/Gmt)
ROMA - Un termovalorizzatore moderno, un modello di tecnologia. Quello di Colleferro. Ma dentro ci finiva di tutto, con pesanti conseguenze sull'ambiente circostante. E’ questa l’accusa per cui nella notte tra domenica e lunedì i carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Roma hanno eseguito 13 ordini di custodia cautelare degli arresti domiciliari, emessi dal gip del tribunale di Velletri, nelle province di Roma, Latina, Frosinone, Napoli, Avellino, Bari, Foggia, Grosseto e Livorno. Gli investigatori hanno poi anche deciso il sequestro dei due termovalorizzatori dell'impianto di Colleferro.

Secondo quanto si apprende da fonti investigative a Colleferro veniva smaltito ogni tipo di rifiuto violando «tutte le norme previste». Parte del materiale, hanno verificato gli uomini dell'Arma, arriva «di nascosto» dalla Campania e comprendeva anche rifiuti pericolosi.

GLI INQUIRENTI: «PROVE INEQUIVOCABILI» - Le indagini del nucleo ecologico dei carabinieri - spiega una nota - hanno permesso di raccogliere «inequivocabili elementi di responsabilità a carico dei soggetti che conseguivano ingiusti profitti, rappresentati dai maggiori ricavi e dalle minori spese di gestione dei rifiuti che venivano prodotti e commercializzati come Cdr (combustibile da rifiuti) pur non avendone le caratteristiche, qualificabili, in parte invece, come rifiuti speciali anche pericolosi e quindi non utilizzabili nei forni dei termovalorizzatori per il recupero energetico».

L'ORIGINE DELL'INCHIESTA - Era stata la denuncia di un ex dipendente a far partire le prime indagini. Il capo-turno si presentò con un campione di rifiuti da analizzare, estratto da una vasca per il trattamento dei rifiuti che presentava picchi anomali di HCl (acido cloridico) e SO2 (biossido di zolfo). Il campione sotto forma di cilindro è stato poi fatto analizzare dall’Arpa di Frosinone che non lo ha repertato come «materiale non identificabile come cdr» bensì «rifiuto speciale e pericoloso per la presenza di idrocarburi».

I REATI - I reati contestati a vario titolo sono di associazione per delinquere; attività organizzata per traffico illecito di rifiuti; falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico; truffa aggravata ai danni dello Stato; favoreggiamento personale; violazione dei valori limiti delle emissioni in atmosfera e prescrizione delle autorizzazioni; accesso abusivo a sistemi informatici.

IN MANETTE I DIRIGENTI DEL CONSORZIO - A finire in manette la dirigenza del consorzio che gestisce l'impianto di smaltimento alle porte di Roma e alcuni responsabili dell'Ama per i ciclo dei rifiuti. Tra di loro anche il direttore tecnico e responsabile della gestione dei rifiuti degli impianti di termovalorizzazione di Colleferro, Paolo Meaglia; un dirigente dell’Ama; soci e amministratori di società di intermediazione di rifiuti e di sviluppo di software, chimici di laboratori di analisi. I militari oggi hanno provveduto anche a notificare 25 informazioni di garanzia.

IL CORRIERE DELLA SERA 09/03/2009